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Una storia incredibile

Tecniche > Storie di pesca
Ancora una volta vi raccontiamo un'avventura capitata tempo fa, per la precisone nell'agosto dell'anno passato, il 2007. Come sempre in cerca di emozioni e di ricordi decidiamo di ripercorrere i luoghi che molte soddisfazioni ci hanno regalato negli anni addietro. Così decidiamo una mattina di recarci nel lago di Villarosa, in provincia di Enna, dove molte volte abbiamo trascorso giornate indimenticabili all'insegna della pesca alla Carpa e alla Tinca, con intermezzi di Pesci Gatto, tutti rigorosamente liberati a fine giornata.La distanza non è molta ed il tempo passa in fretta, memori delle grandi avventure, siamo trepidanti ed un pò emozionati, è un anno che manchiamo dal lago e temiamo qualche cambiamento, magari l'acqua troppo alta, o più bassa.Insomma mille domamde ci assillano.Finalmente giungiamo alle sponde del lago e per un attimo rimaniamo senza parole, quello che vediamo non sembra vero, non si crede ai propri occhi. Un distesa di sabbia spaccata dal sole, un panorama africano. Ed il lago??Ma che diavolo di fine a fatto il lago?? Raccontarla non rende forse l'idea come quanto invece può fare una foto.
Questo è il lago nel suo splendore in una vista aerea presa da Google:                                         Noi invece abbiamo trovato tutto prosciugato così come si può vedere in questa immagine:
Tutto quello che si vede "era una volta il lago", assurdo, migliaia di metri cubi di acqua spariti, con ovvie conseguenze per la fauna locale, probabile moria di pesci, che si sono visti pian piano mancare gli spazi vitali ed il cibo. Per non parlare di pesci gatto magari rimasti intrappolati nelle pozze e destinati ad una morte certa.Peccato, la nostra bella Sicilia subisce sempre l'incuria dell'uomo. Sebbene sia un invaso artificiale, destinato all'irrigazione, ridurlo così è davvero impietoso.
Ritornando alla nostra avventura, beh questo andava aldilà della nostra immaginazione.L'accesso alle sponde era davvero difficoltoso, in quanto le zolle, sotto ancora umide, si comportavano da sabbie mobili, col pericolo di rimanere intrappolati, pur camminando a piedi e avendo alleggerito il carico.Ma le sorprese non erano ancora finite.Caparbiamente ci siamo messi in pesca in un angolo ancora decente, ipotizzando un forte raggruppamento di pesci affamati, eravamo curiosi di vederne le condizioni fisiche, probabilmente privati di buon cibo chissa da quanto tempo, potevano mostrare segni di denutrimento.Sorpresa delle sorprese, dopo ore di attesa nulla in canna, che fossero morti tutti?Quando in contemporanea qualcosa si allama nelle nostre canne, tira forte mah........tira in modo strano.Conosciamo bene le reazioni delle nostre amiche Carpe e sia io che il mio compagno di battaglia ci guardiamo negli occhi convinti che entrambi abbiamo catturato qualcosa di insolito.Passa qualche minuto e due teste emergono dall'acqua.Non crediamo ai nostri occhi, con calma le tiriamo a riva cercando di non lesionarle ....eccole:
Si tratta di due tartarughe, una sicuramente introdotta da qualcuno, quella a sinistra, in quanto della razza Trachemys scripta scripta proveniente dall'America, per intenderci quelle piccole che si trovano in vendita nelle fiere o nei negozi di acquari, che poi dopo pochi anni diventano grosse ed ingestibili e vengono erroneamente liberate nei laghi senza riflettere al danno biologico che possono arrecare agli equilibri dello stesso. Mentre l'altra, quella destra, è un bellissimo esmplare di Emys Orbicularis Tartaruga palustre Europea, la cui razza e protetta dalla Convenzione di Berna per la conservazione della vita selvatica.Evidentemente le condizioni di assenza di cibo hanno spinto questi animali a nutrirsi del mais innescato, senza fortunatamente allamarsi e consentendone l'immediata liberazione.Increduli continuiamo a pescare per un altra ora ripescando inverosimilmente un altra tartaruga che si slama prima di essere portata a riva.
A questo punto rinunciamo alla battuta di pesca, consapevoli delle condizioni pessime del Lago e rimanendo col dubbio, ma ci sono ancora popolazioni ittiche presenti?.Peccato che un posto così bello abbia subito tali trasformazioni, ci vorranno anni prima di riuscire, sempre se accadrà, a riportare tutto agli antichi splendori.Ci rivediamo alla prossima avventura.


D.T.
 
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