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Pesca dagli scogli

Tecniche > Mare > Pesca da terra > Pesca dalla scogliera
Tra le tante possibilità di pesca che il mare offre, quando si dispone di un’imbarcazione, anche se di dimensioni non proprio da crociera, è possibile praticare nelle zone sotto costa, magari nei pressi di porti e porticcioli, per chi utilizza addirittura i remi, la pesca a bolentino.Questa tecnica diffusissima, riserva le migliori sorprese durante tutto il corso dell’anno senza richiedere necessariamente all’appassionato, speciali capacità o costose attrezzature. Questa sua accessibilità l’ha diffusa parecchio, infatti, anche ai più inesperti uomini della domenica in barca, sovente viene la voglia di “calare” sul fondo una lenza.Nel caso di coste rocciose, la facilità da parte dei pesci di trovare del cibo, e riparo in fondali non troppo profondi, ha fatto si che,nonostante la pressione piscatoria sia davvero alta, sia possibile catturare molte specie ittiche marine. Il modo per insidiare le prede è semplice: a fondo, con canne a mulinello, o con la tradizionale lenza a mano.Personalmente,grazie a tante battute di pesca, diversi anni d’esperienza, una gran dose d’oculati e saggi consigli, di chi molto più di noi conosce questa tecnica, ormai da diversi anni non torniamo a casa con magri bottini, grazie probabilmente anche alla buona sorte.

Gli ambienti di pesca

Fondali rocciosi che presentano una profondità di almeno dieci metri sino ai trenta, sono l’ideale per insidiare varie specie di pesci anche di buona taglia, che potrebbero improvvisamente aggredire le nostre esche.

La scelta della postazione

Non trovandosi in mare aperto, è d’obbligo sfruttare due grandi vantaggi. Il primo è senza dubbio quello di poter seguire i riferimenti visivi,che ci riportino proprio su fondali già testati e che ci hanno dato buoni risultati. Il secondo consiste nella capacità di scrutare i fondali, sin quando sono visibili ad occhio nudo, specie se ci stiamo avventurando in zone nuove, su cui nessuno ci ha saputo dare notizie utili. Questo secondo punto può diventare a nostro favore se possediamo un buon intuito ed una conoscenza del mare, poiché, anfratti,una ricca e voluminosa vegetazione, forti dislivelli, potrebbero essere fattori determinanti.

L'azione di pesca

Questa tecnica è praticata durante tutto l’anno dalle prime ore del giorno all’imbrunire, Nella pesca con lenza a mano, o con l’equivalente canna a mulinello, è possibile insidiare tutti i pesci che si muovono poco sopra i fondali; infatti risulta essere una saggia mossa, quella di alzare il nostro calamento di una ventina di centimetri, non appena questo abbia raggiunto il fondo, evitando così pericolosi e sistematici ingarbugli ed incagli. L’azione di pesca si effettua quasi esclusivamente sul fondo, tuttavia un buon pescatore non deve trascurare nessuna opportunità, tanto da provare a capire cosa può “mangiare” a mezz’acqua, o poco più giù. Non disdegnate di agganciare ad un vostro amo, la metà di un già piccolo sciarrano che non si sa come ha ingoiato un’esca più grande di lui,oppure di un’inutile e fastidiosa boga che anche lei ignara del destino, ha deciso di rimanere appiccicata al gambero, sul fondo il primo e la seconda in superficie (viva), potrebbero regalarvi la cattura che non immaginavate di poter fare

Le esche

Pratiche,ma ormai troppo costose, specie se si pensa che sono vermi, le numerose specie di anellidi facilmente reperibili in tutti i negozi di pesca.,(saltarello coreano- verme spagnolo- arenicola -tremolina, etc etc.), da aggiungere alla lista l’ottimo gambero, tocchetti di sardina o acciuga, ed i tranci di calamaro.

I pesci

Durante tutto il giorno e questa tecnica permette di insidiare varie specie: tordi, sciarrani, donzelle, scorfani, saraghi, pesci pappagallo (usando molluschi), cernie, perchie, paraghi, orate.

Le attrezzature

Le canne

L’attrezzatura ideale è costituita da robuste canne telescopiche, lunghe dai 2 ai 3 metri, leggere,rigide e dotate di una spiccata azione di punta. Il cimino deve essere molto sensibile per permettere al pescatore di percepire anche la minima abboccata, e quindi di ferrare prontamente.Sconsigliamo la classica canna da fondo ad azione parabolica, adatta per la pesca da riva. Consigliamo vivamente, invece, di non abbandonare l’antica e tradizionale lenza a mano, traccia dei nostri antenati, e vera prova di bravura per un pescatore.

I mulinelli

Alla canna bisogna abbinare un mulinello a bobina fissa preferibilmente leggero, imbobinato con un monofilo morbido, ma non troppo elastico dello 0.25 o 0.30 mm. In questa tecnica di pesca non sono richieste particolarità strumentali del mulinello, quindi si ha la possibilità di adattare attrezzature utilizzate in altri tipi di pesca, anche se una buona frizione potrebbe essere, in alcuni casi, fondamentale.

I terminali

Il terminale è molto semplice e consiste in un calamento con piombo finale compreso dai 25 ai 75 grammi, e da due a quattro ami, della misura adatta alle esche utilizzate (dal 10 al 14), uniti alla lenza da braccioli di circa 20-25 centimetri.

 
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