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Saraghi,Orate e Spigole dagli scogli

Tecniche > Mare > Pesca da terra > Pesca dalla scogliera
Gli ambienti di pesca

• Pesca invernale

Il mese di dicembre, con l'inverno ormai alle porte, è proprio uno dei più adatti per insidiare le prede di maggior peso, per pescare le quali dovremo però seguire delle regole ben precise e soprattutto conoscere nei particolari tutti i trucchi della pesca da terra.

• Momento di pesca

Come detto, l'inverno è il momento più adatto per pescare i cosiddetti pesci grossi che nel nostro caso saranno saraghi, spigole e orate. Le prime ore del mattino e quelle antecedenti al tramonto sono indubbiamente quelle migliori anche se in taluni casi le ore centrali di una giornata ventosa e piovigginosa o addirittura quelle della piena notte, si sono rivelate di buon rendimento. L'alta marea potrà essere determinante ma non sempre sarà un fattore favorevole o sfavorevole a seconda del suo andamento. La notte invernale è molto fredda e va lasciata ai Surfcastmen che trovano in questo momento della giornata l'optimum per l'attuazione della loro tecnica, quindi il riferimento e rivolto a quelle meno rigide di primavera ed autunno.
• Colore del mare

È anche questo un fattore da non sottovalutare e Orateconoscere al meglio per catturare di più. Spesso il mare in vicinanza di fiumi o derivazioni di essi, dopo una mareggiata seguita dalla pioggia, si colora di marrone intenso, a causa dell'immissione in mare delle acque dolci dei fiumi in piena. Questo colore dovuto alla terra in sospensione non favorisce molto la pesca, ed in questi luoghi conviene operare quando la torbidità diminuisce. Se invece il nostro luogo di pesca non presenta sfoci di acque dolci, il colore del mare cambierà a seconda della costituzione del fondo marino. In presenza di fondale ciottoloso anche con forti mareggiate il colore dell'acqua non diverrà molto scuro ed il verde cupo sarà la tonalità predominante. Su fondali di scogli misti a posidonie e sabbia 1'acqua assumerà colorazione marrone chiara, e questo sarà il colore più adatto al nostro scopo.

• Tipo di costa

La scelta della costa non è difficile da effettuare in quanto sarà indirizzata verso le scogliere naturali con fondali medio bassi. La scelta dello scoglio più vicino all'acqua ma anche naturalmente al riparo da bagni indesiderati sarà l'ideale.


Le esche e le pasture

• Esca

L'esca migliore per le nostre prede sarà la sarda fresca, privata della testa e delle interiora, che divideremo in due parti nel senso della lunghezza e priveremo della lisca.
Altra esca eccellente è il cannolicchio possibilmente vivo o in alternativa anche congelato o sotto sale. Il granchio vivo privato della corazza e delle zampe è redditizio soltanto per i saraghi e la cattura di una spigola con tale esca avviene soltanto raramente. Ottimo per i saraghi e le orate è il paguro, mentre per la spigola un grosso verme “americano” è da tenere in forte considerazione. Le altre esche in generale sono tutte valide, ma per la cattura degli esemplari più grossi consiglio di usare quelle descritte.

• Pastura

Premunirci della pastura è sempre un vantaggio anche se in questo caso la nostra unica possibilità sarà quella di usare delle sarde tagliate a pezzetti e gettate nel campo di azione delle nostre esche. Per pasturare bisogna sempre tener presente la corrente provocata dalla forza delle onde che spesso tendono a portare verso il largo qualsiasi cosa viene gettata in mare. Non conviene usare molta pastura tutta insieme ma gettare continuamente in acqua piccole quantità di sarda potrà soltanto giovare alla riuscita della battuta di pesca. Provate ad utilizzare la pastura di sarda disidratata, che nonostante sia più indicata per la pesca dalla barca, può rilevarsi l’arma in più, inserita dentro una rete fitta o una calza e poi gettata in mare per poi essere recuperata a fine battuta.

Le attrezzature

È l'elemento più importante ed il risultato ottenuto sarà in gran parte determinato dalla nostra attrezzatura, la quale deve consentire di salpare dall' acqua dei pesci del genere, quindi solo una serie di attrezzi spartani e robusti può esserci di aiuto. La canna deve avere gli anelli ed una lunghezza minima di 5 m. La lunghezza della canna abbastanza sostenuta è dovuta al fatto che, lavorando spesso con mare mosso, potremo pescare abbastanza lontani dal livello dell' acqua; agiremo così comodamente senza il problema di bagnarci e successivamente potremo catturare il pesce con più sicurezza.
Alla canna abbineremo un mulinello di medie dimensioni imbobinato con del monofilo dello 0,30 oppure 0,35 e mai converrà scendere al di sotto di questo diametro. Il finale potrà variare a seconda del colore delle acque.
Con mare particolarmente torbido uno 0,30 ci permetterà di combattere meno con la preda, ed eviterà le rotture del finale dovute alle abrasioni che si possono avere per lo strofinio dello stesso su eventuali asperità del fondo. Nel caso in cui le acque marine siano più chiare, come sovente accade in presenza di determinati tipi di fondali, il monofilo più adatto sarà lo 0,25 e talvolta lo 0,20, ma mai si dovrà scendere al di sotto di questo diametro. Si usa solitamente montare terminali ad un solo amo dal momento che due ami potrebbero creare molti problemi, primo fra tutti l’incagliarsi dell' amo opposto a quello dove la preda abboccherà.
Il finale dovrà essere abbastanza lungo (circa un m) e recherà un amo del tipo bronzato con apertura abbastanza larga del numero variabile tra il 2 ed il 6 a seconda delle specie ittiche presenti in quel momento. Il tutto verrà applicato alla madre lenza con una girella con moschettone. Sulla madre lenza sarà inoltre necessario montare un galleggiante di sughero a forma di pera di diametro non inferiore ai 3 cm, che dovrà sostenere oltre alla piombatura un boccone di tutto rispetto.


 
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