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Spinning

Tecniche > Mare > Pesca da terra > Pesca dalla scogliera
Il mese di settembre rappresenta l'apice per la pesca, vista sotto il profilo di quasi tutte le tecniche praticabili. Proprio in questo periodo di transizione i pesci si fanno più dinamici, poiché avvertono particolarmente la mutazione stagionale. Per molte specie si tratta di un vero e proprio esodo verso acque più profonde e quindi più temperate. Anche la loro attività principale, che è poi quella della ricerca di cibo, diviene più frenetica, l'apatia estiva cede progressivamente il passo ad un rinnovato dinamismo, perciò, i ristretti tempi estivi, che ci vedono attivi all'alba, al tramonto, o immediatamente dopo una mareggiata, quando le acque sono ancora cupe e agitate, diventano teatro di un indiscusso avvicinamento dei pesci alla costa per rifarsi del tempo perduto. Tuttavia considerando che non è facile, durante le vacanze, riuscire a trovare la serata libera da impegni, o trovare la forza di una levataccia, oppure trovarsi pronti e disponibili quando c'è una scaduta di mare, visto che in estate, solitamente, questa condizione non succede sovente, con settembre, e con il primo respiro fresco che il mare fa giungere fin sopra la scogliera, si avverte nitidamente che qualcosa sta cambiando ma, precedentemente, già a partire dalla fine di agosto fanno la loro comparsa le nostre potenziali prede. Le aguglie, per esempio, con il loro arrivo rivitalizzano la nostra voglia di fare spinning...e così, mulinello a bobina rotante abbinato ad una buona canna e siamo in pesca. Con un'attrezzatura di questo tipo, l'uso prolungato di galleggianti piombati da 40 gr, e anche leggermente superiori, da far precedere ai piccoli ondulanti, necessari per la cattura delle aguglie, non rappresenta certo un problema, neanche sulla distanza di una normale battuta di pesca. Voglio sottolineare l'importanza di usare «piccoli ondulanti», non solo nei confronti delle aguglie,ma anche di occhiate, sugarelli, sgombri e lecce stella che, dinamicamente,inseguono costantemente la minutaglia fin sotto la scogliera. Possiamo anche tracciare una specie di calendario giornaliero riguardante gli orari di massima che vedono questi predatori impegnati alla ricerca di cibo. Considerando una giornata con mare calmo o quasi, troveremo l'occhiata a tiro di canna alle primissime luci dell'alba, oppure, ancor meglio, nelle ore vicine al tramonto vista la sua abitudine di avvicinarsi alla costa nelle ore notturne. I sugarelli, invece, possono animare la nostra lenza durante tutta la giornata, lo stesso dicasi degli sgombri che, però, non sempre sono raggiungibili dai nostri lanci, le aguglie arrivano a lambire la scogliera all'alba e al tramonto, ma anche durante la giornata non si allontanano più di tanto, restando a tiro. A proposito della presenza della leccia stella il pronostico diventa più azzardato, vista la velocità con cui questo predatore entra in azione, per poi restare nelle vicinanze, ma inattivo; sicuramente vanno letti accuratamente i messaggi che l'ambiente ci invia, come i salti frenetici della minutaglia. In questo caso bisogna sfruttare immediatamente l'occasione, lanciando nelle vicinanze il nostro artificiale e sperando che il predatore lo prenda in considerazione, poiché sarà più lento e stupido dei pesciolini che saltano per salvarsi la vita. Ricordiamo adesso alcune norme importantissime da seguire specie negli ambienti di pesca dello spinning quali promontori e scogliere. Innanzitutto, dobbiamo evitare di praticare la scogliera alta con stivali di qualunque tipo, pericolosissimi in caso di cadute e scegliere con cura un punto di lancio che ci consenta il recupero della preda quando è di peso tale da non poter essere sollevata di forza. Dobbiamo ricordare, pescando durante la scaduta, di evitare i punti coperti da alghe,perché parecchio scivolosi, inoltre, non dimenticare che la nostra posizione di lancio dovrà tenere conto anche di un'eventuale onda più lunga delle altre, per evitare docce o situazioni peggiori. Ancora, sondare a raggiera il mare davanti a noi senza dimenticare di lanciare parallelamente alla riva, sia a destra che a sinistra, e, soprattutto, non limitarsi a far viaggiare le nostre esche in superficie o quasi, ma scendere con fiducia anche negli strati d'acqua inferiori e, addirittura, nelle vicinanze del fondo.


L’immissione nel mercato di svariate attrezzature specifiche sta diffondendo questa tecnica di “caccia” anche in mare, offrendo buone possibilità di cattura pescando dalla riva anche su spiagge e scogliere.

LA TECNICA DI PESCA

L’azione di pesca sembrerebbe dipendere strettamente dalla tecnica di recupero utilizzata, ma invece, non appena l’esca che lanciamo arriva alla distanza giusta, entrano in gioco l’abilità e l’intuito del pescatore. Sarà necessario intuire di volta in volta l’esatta combinazione tra, velocità di recupero, tipo di artificiale, durata e frequenza delle pause di recupero. Ovviamente non possiamo far altro che affidarci alla bravura di ciascuno, sia dei pescatori più esperti che dei neofiti di questa intrigante disciplina.

L’AMBIENTE DI PESCA

Qualsivoglia punto della costa si presta alla pratica dello spinning, in particolare i luoghi migliori sono costituiti dalle coste rocciose che si diradano su un fondale sabbioso, e le foci dei fiumi.

L’ATTREZZATURA

In mare è necessario raggiungere notevoli distanze, di conseguenza l’attrezzatura ideale varia in dimensioni e potenza in base alla natura ed alla conformazione del luogo di pesca. Quindi è preferibile utilizzare canne più corte quando si opera da spiagge o porti, canne più lunghe e ripartibili in due o tre pezzi, quando si lancia dalla scogliera [2,5÷4 m; 8÷40 gr]. Per quanto riguarda il mulinello, deve essere robusto e con un rapporto di recupero non inferiore a 5,1:1, imbobinato con almeno 100 metri dello 0,30.

Le diverse tipologie di ambienti possono, a mio giudizio essere affrontate con una canna ad azione parabolica progressiva ed a due pezzi, lunga 2,70 m, con potenza 12÷20 gr

GLI ARTIFICIALI

Le esche da spinning vanno dagli ondulanti ai rotanti, dai minnows alle anguilline in gomma In ogni caso devono far parte della nostra attrezzatura grossi ondulanti e rotanti da 15 a 30 gr, e tanti dei colorati artificiali che troviamo esposti presso il nostro negozio di fiducia.

I PESCI

I pesci più frequentemente insiabili sono: le spigole, le occhiate, le lecce stella, le aguglie e le costardelle.

 
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