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L'amo anticamente fu costruito sia per portare l'esca, sia per penetrare nelle fauci del pesce e trattenerlo.
Ancora oggi ha le stesse funzioni solo che le innovazioni tecniche hanno portato a continue evoluzioni dei materiali e delle forme. L'amo moderno nella sua forma più comune, è un pezzetto di metallo curvato all'estremità, che termina con una punta acuta che, internamente alla curvatura, offre la presenza di una seconda punta detta "ardiglione", diretta in senso inverso rispetto alla punta principale.E' proprio l'ardiglione che impedisce al pesce di liberarsi dall'amo dopo l'abboccamento.
Esistono ami ad una sola punta e altri a duplice o tripla punta. La grossezza varia a seconda della specie di pesce alla quale si offre l'esca, al tipo di tecnica che si utilizza e soprattutto al tipo di esca che si va ad utilizzare. Un trucco per capire se un amo è di buona qualità è quello di applicarlo con la punta ad un legno e tirare in senso opposto; se l'amo resiste al colpo vuol dire che è di buona fattura. La punta poi dovrà essere sempre affilata e l'ardiglione dovrà mantenere la massima facilità di penetrazione. Un amo arrugginito non è più un amo utile alla pesca, in quanto nel momento meno opportuno, la forte trazione di un pesce, si spezzerà facendo fuggire la nostra preda.
Per favorire il catch and release basterà schiacciare l'ardiglione con la punta di una pinza, di modo che cattureremo ugualmente i nostri pesci (con qualche rischio in più di perderli prima di salparli) ma eviteremo loro ferite da lacerazione e li potremo liberare più facilmente.
Cercare di illustrare tutti i tipi di ami in commercio non è certo un impresa facile, cercheremo quindi di elencare le varie misure in uso provando a mantenere le proporzioni e mostrando i vari modelli esistenti.

 
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