Come sempre affrontiamo l’argomento dopo aver acquisito sul campo la necessaria esperienza, frutto dell’ennesima cocciuta volontà di pervenire da soli al risultato. Sicuramente avremmo sofferto meno ed avremmo patito minor numero di delusioni se fossimo stati istruiti con maestria da un esperto pescatore, tuttavia il vantaggio di aver sperimentato da soli parecchie tecniche, ci ha dato la possibilità di acquisire ed affinare il famoso “senso dell’acqua”. Premesso ciò entriamo nell’argomento oggetto di questo articolo e rivolgiamo la nostra attenzione alla cattura mediante la pesca a traina di tre specie ittiche in particolare: l’aguglia, l’occhiata e la cavagnola (ricciola). Lo schema di pesca che consigliamo è quello costituito da due canne da traina da 6 lb, opportunamente abbinate a mulinelli di basso libraggio, inserite nei poggiacanna divergenti, filanti le rispettive esche a distanze differenti, ed in aggiunta una lenza a mano filata a breve distanza (7÷10 mt) dalla poppa.
L’Aguglia: è un pesce che predilige vivere in banchi costituiti da un buon numero di esemplari ed è presente a partire da Aprile a Settembre in prossimità delle scogliere ed degli imbocchi nei porti. Trainando in superficie ad una velocità di circa 3 nodi, come esca fileremo su un terminale di 5 mt, Ø 0,20 a circa 30 mt da poppa, un verme coreano innescato su ami del n°8, od un cucchiaino della IBLA di 4 cm avendo provveduto a sostituirne l’ancoretta con una piccolissima. Un consiglio è quello di tenere quanto più possibile la canna in mano, poiché l’aguglia prima di abboccare saggia la sua preda con il rostro, dopo di ché l’afferra di traverso, quindi al primo tocco si asseconda l’attacco spostando la canna verso il pesce per poi ferrare dolcemente al momento di quello definitivo. Una volta che il pesce avrà abboccato, rallentiamo la marcia e recuperiamo con cautela sperando che i balzi spettacolari dell’aguglia servano soltanto a farci godere lo spettacolo.
L’Occhiata: è un pesce che predilige vivere in banchi costituiti da numerosi esemplari ed è presente a partire da Giugno ad Agosto in prossimità delle scogliere ed in prossimità degli imbocchi dei porti. Trainando in superficie al sorgere ed al tramontare del Sole, ad una velocità di circa 2-3 nodi. Come esca fileremo su un terminale di 7 mt, Ø 0,20 a circa 35 mt da poppa, delle piume bianche di 2-3 cm su ami dal 6÷8, od un cucchiaino della IBLA di 4 cm avendo provveduto a sostituirne l’ancoretta con una piccolissima. Un consiglio è quello di non ferrare, infatti il pesce prima approccia l’esca con un piccolo morso, a cui seguirà l’abboccata dalla “coda” dell’esca, quindi al primo tocco si asseconda l’attacco, per poi cominciare il recupero con la necessaria perizia.
La Cavagnola: è un pesce che predilige vivere in banchi più o meno numerosi ed è presente da Giugno a Settembre nelle acque costiere caratterizzate da alti fondali rocciosi ed in prossimità degli imbocchi dei porti. Al mattino si può insidiare trainando in superficie nelle ore prime, ed a mezz’acqua nelle ore soleggiate, ad una velocità di 3 nodi. Come esca fileremo su un terminale di 8÷10 mt, Ø 0,30 a circa 45 mt da poppa, delle piume bianche di 3-4 cm su ami dal 4÷8, od un octopus rosso/arancio di 5 cm, sempre che ci si voglia dimenticare dell’infallibile Rapala Testa Rossa di 5 cm. La ricciola anche se di piccole dimensioni è un pesce che si batte sino all’ultimo con inaspettata furbizia, infatti alterna poderose testate a veementi puntate verso il basso, specie quando è portata nei pressi della barca. L’abboccata è sempre decisa ed improvvisa, nel recupero è buona norma cercare di capire l’effettiva dimensione del pesce (0,2÷1,5 kg) in modo da cedere filo mediante frizione (tarata preventivamente) evitando di forzare rischiando strappi sgraditi.
Alla luce dei precedenti punti si intuisce come sia difficile proporre uno schema di pesca che accolga le caratteristiche necessarie per insidiare contemporaneamente, vista la coincidenza degli orari e degli ambienti di pesca, tutte e tre le specie ittiche sopra richiamate. Tuttavia partendo dal principio che la pesca non è sempre una scienza esatta, operando qualche forzatura riusciamo a proporre una soluzione figlia di accettabili compromessi: CANNA 20lb – sx – 25m - rapala testa rossa 5 cm; CANNA 10lb – centro – 12m – piombo 100gr – cucchiaino con piumetta bianca 4cm; CANNA 16lb – dx – 15m - piombo 50gr – piuma bianco/rossa 4cm. In ogni caso è bene utilizzare tutte le esche sopra citate, magari inserendo a modifica di questa proposta un cambiamento alla volta.