Ci sono momenti in cui un pescatore ama ripercorrere i sentieri già percorsi mille volte per il gusto stesso del passato, per rivivere gli stessi tramonti, per scoprire che sebbene il tempo sia trascorso, certe cose sono rimaste invariate sia nella sua mente sia nella realtà.
Ecco che in una calda ed umida alba di luglio il "maestro" ritrovato l'indomito spirito di un tempo sfida di nuovo le limpide acque di una spiaggia ricca di ricordi.
Lo scenario è sempre lo stesso di mille altre volte:il posto è il solito, quello più riparato dal vento e con il giusto spazio per il lancio, solo nel silienzio della mattina,nel lento risveglio della natura comincia il rito della pesca solitaria.Quando un posto lo conosci da tempo sembra che non possa mai più stupirti, così la preparazione di esche,lenze e canne sembra quasi dirti nel suo atto stesso quante e quali saranno le tue catture quel giorno.Ecco il primo lancio...ti accorgi subito che oggi è diverso, lo senti nel braccio, la tua canna è nervosa come se avesse un'anima; ecco le prime abboccate sono saraghi ed occhiate, allora comincia la pastura mirata.Passano le ore ed il paniere è sempre più pieno, ormai la varietà di pesci è tale da confondere ogni tecnica:orate,saraghi,occhiate,aguglie,cefali... insomma una giornata così sembra riportarti indietro nel tempo quando eri ragazzo e pescavi in quegli stessi posti allora incontaminati!
Oramai le ore sono trascorse e torni a casa con un ricco bottino che da tempo non ricordavi;vivere la pesca così, come una sfida che può tornare a stupirti dopo tanti anni, è qualcosa di entusiasmante!
D.T.