L’ATTREZZATURA
L’attrezzatura adattabile può essere quella da carpfishing versione light, se non quella da spinning pesante, altrimenti ideale è la linea di canne create a posta per la pesca al luccio. L’azione delle canne lunghe da 3÷4, che dovranno essere rigide ed accoppiate a mulinelli imbobinati con trecciati da 12 libbre o nylon a memoria nulla dello Ø 0,25m, dovrà comunque essere di punta.
I PESCI ESCA E LE CATTURE
L’esca ideale è sempre quella che è presente nelle acque in cui cacciano i predatori, quindi le carpe ed i carassi sono le principali. Nel caso specifico e comunque in generale, abbiamo utilizzato triotti pescati in un altro lago e carassi di colore rosso allevati in cattività. In ogni caso tutte le specie indicate, parecchio resistenti, hanno dato buoni risultati senza fare particolari selezioni ne di specie tantomeno di taglia. Diciamo che sono stati considerati elementi sacrificabili per giusta causa, ma indubbiamente hanno riempito la pancia di alcuni nostri amici che dopo lo spavento son tornati liberi…o quasi.
Infatti ci siamo permessi di rubare la libertà ad un piccolo luccio, ad un persico reale e ad un persico trota, che dopo una breve sosta in un acquario, la fanno da padroni nel laghetto del giardino di casa. Certamente è stata un’egoistica forzatura, ma dopo un accurato trasporto a cui son seguiti giorni di pulizia dai parassiti e di cura, oltre a godere della loro vista forse li abbiamo salvati da una precoce fine annunciata.
L’AMBIENTE E L’AZIONE DI PESCA
Questa tecnica si può praticare in pratica tutto l’anno, visto che i predatori mangiano sempre. Naturalmente ci sono periodi più proficui, ma da primavera a fine autunno qualcosa si prende quasi ogni volta. Per quanto riguarda il luccio il discorso è a parte visto che se è vero che di solito lo si pesca quando c’è meno minutaglia e quindi in fine state ed autunno, pescando con il vivo anche in piena estate lo si può ingannare, mentre i persici preferiscono più le esche piccole ed è più semplice pescarli. Si comincia all’alba e si completa la pescata al tramonto, le catture possono susseguirsi durante tutto l’arco della giornata, magari aprendo e chiudendo con uno o due lucci.
La ricerca della migliore zona è frenetica, anche perché certe regole non valgono sempre, quindi una volta accertata la presenza dei pesci è meglio procedere per tentativi, tanto la passione non verrà frenata da eventuali passaggi a vuoto.
Per quanto mi riguarda dico che un predatore può nascondersi dovunque, a trenta metri dalla riva o sotto il masso su cui siam seduti, sotto i rami sommersi dei cespugli secchi o tra le alghe del sottoriva. Nel preparare la postazione e nella scelta delle distanze, oltre che della morfologia lacustre, bisogna tenere presente l’influenza che può avere il vento in base all’intensità ed alla direzione. Abbiamo detto che si va per tentativi, ma le prove si fanno senza lasciare niente al caso e di intentato, quindi si consiglia di essere in due e di pescare con quattro o cinque canne cercando di coprire un fronte di almeno una cinquantina di metri, lanciando le esche vive a distanze diverse evitando che le lenze si possano intrecciare durante il nuoto dei pesci esca. Le carpe per le prime ore sono inarrestabili, mentre le altre specie tendono a stabilizzarsi dopo le fughe iniziali. Generalmente i malcapitati arrestano la loro fuga quando si sentono al sicuro, di conseguenza capita di vederli andare proprio in bocca al predatore mentre cercano riparo.