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Black Bass a spinning

Tecniche > Storie di pesca
Eccoci di nuovo per raccontare una delle nostre escursioni di pesca. Questa volta ci troviamo nel Lago di Ogliastro (CT), il lago è al massimo del suo livello consentendoci di raggiungere posti che prima erano privi di passaggio. Lo scopo di questa pescata è l'applicazione di una tecnica di fiume per i Lago:lo Spinning.
Le esperienze sono quelle accumulate nei fiumi del veronese dove le correnti e la presenza di varie specie predatrici , come il Luccio, ci imponeva tecniche diverse a seconda delle condizioni ambientali e morfologiche del luogo. Una delle cose fondamentali da rispettare è il silenzio, nei limiti del possibile nei pressi della spondaPersico pescato nel Lago di Ogliastro poi comincia la scelta del posto: così dopo una breve perlustrazione nelle parti più accessibili abbiamo scelto un tratto di lago compreso tra un pilone della diga ed alcuni alberi sommersi oramai secchi, con il sole alle spalle,così che la nostra ombra riflessa sul lago non fosse visibile, anzi fosse coperta dall'ombra del pilone. Scelta la postazione comincia il rito della preparazione della canna e soprattutto della scelta dell'esca. Da una osservazione della vita del lago ci rendiamo conto che il movimento di piccoli pesci vicino le sponde attira dei famelici Black Bass, di contro però una leggera corrente ha sollevato il pulviscolo del fondo del lago, quindi non è consigliabile pescare con lombrichi o altri vermi di terra vivi perchè gli stessi potrebbero essere non visti sul fondo. Così la scelta ricade sugli artificiali sia galleggianti che semi affondanti. Resta da scegliere quale, essendo nuova per noi la zona per questo tipo di pesca non rimane altro da fare che tentare con lanci e recuperi lenti e a tratti improvvisi di diversi artificiali per testarne il potere catturante.
Le catture durante la mattinata sono diverse, ma tutte di piccola taglia vista l'abbondanza di pesci e data la loro aggressività. Ad un tratto memore dei fallimenti d'oltralpe e dei successivi riscatti, noto un diverso movimento sulla superficie, probabilmente un grosso persico in caccia. Allora cambio 
 sca e monto l'intramontabile Martin, un cucchiaino di 9 gr. con piattello argenteo e piombo rosso a strisce nere e una lanetta rossa a coprire gli ami dell'ancoretta. La flessibilità di questo artificiale sta nel correre in superficie o a mezza profondita a seconda della velocità di recupero. La soluzione del cucchiaino mi viene consigliata dalla presenza del sole ormai alto, che ne favorirà lo scintillio in superficie, e dal fondo scuro del lago. Passano pochi lanci, forse tre ed ecco un violento attacco proprio sotto quei rami che per diverse volte avevano reso difficile il recupero dell'esca. Stavolta si tratta di un pesce più grosso e dopo pochi minuti di lotta e qualche salto fuori dall'acqua ecco venir guadinato un bell'esemplare di persico di 500 gr. foto di rito e di nuovo libertà!
Anche in questa nuova esperienza siamo usciti vittoriosi al primo tentativo, ma ci aspettano adesso nuovi obiettivi, abbiamo capito molte più cose da questa esperienza diretta e la prossima volta saremo più agguerriti e in caccia di esemplari più grandi. Alla prossima avventura.



D.T.

 
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