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Lago Sciaguana

Tecniche > Storie di pesca
Come promesso siamo qui a raccontare una nuova avventura del 2008.Con aprile iniziano i primi tepori, ed i nostri amici ciprinidi si risvegliano dall'inverno trascorso al riparo dal freddo.Con lo spirito avventuriero di sempre ci decidiamo ad aprire la stagione alla scoperta di un nuovo lago dal nome particolare SCIAGUANA.Un bel lago per le cui caratteristiche tecniche vi rimando a leggere l'articolo che inserirò nella sezione Itinerari/Laghi in Sicilia. Eccovi subito una bella foto dalla nostra postazione di pesca:La giornata è iniziata molto presto, già alle prime luci della mattina abbiamo raggiunto il lago cercando subito la zona più accessibile. Certamente senza nessuna conoscenza del lago, anche se in fase esplorativa, qualsiasi posto ha i suoi rischi di fallimento. Comunque ci posizioniamo nei pressi della diga, in una zona del lago apparentemente priva di sterpaglie sul fondo, ed idonea alla pesca a fondo.Così iniziamo la nostra avventura. Abbiamo tutto l'occorrente: pastura, mais, bigattino, pane e tanta pazienza e volontà.Come immaginabile passano le prime ore e nulla si vede nè si sente, ma le soddisfazioni non sarebbero tardate a venire.Anche questa volta il tempo passa serenamente, quello che in questi anni di pesca ed amicizia abbiamo imparato è che solo con la quiete e la tranquillità si ottengono risultati in ogni situazione.A dire il vero non sapevamo nemmeno quali pesci popolassero il lago, ma non avevamo dubbi della presenza delle carpe, anche se speravamo anche in qualche altro abitante.Finalmente un abboccata, sono passate quasi due ore e mezza, si è lei la regina, una splendida carpa, piccola, saranno 200g ma tira vigorosa. Siamo contenti perchè i pesci stanno bene e ci allieteranno la giornata.Si sono aperte le danze, i pesci sono entrati in mangianza; finalmente intravediamo anche piccoli branchi di Gambusia, dei quali ormai avevamo perso le tracce negli ultimi anni nei nostri laghi siciliani.

A mezzogiorno si alza il vento ed il lago si increspa, dalla nostra esperienza sappiamo che con queste condizioni i pesci non mangiano, sono diffidenti e meteopatici....ed invece la sorpresa, alla canna dell'amico fidato si sente un sibilo e la punta si incurva. La canna è quella leggera, non delle grandi battaglie, d'altronde oggi siamo solo in fase di sondaggio. Ma la canna si difende bene, l'azione di punta non delude e dopo qualche decina di minuti di resistenza, ed un tira e molla governato brillantemente dalla frizione del mulinello, cede nel guadino uno splendido esemplare di 2 kg di regina, foto di rito e liberazione immediata.Anche questa volta siamo orgogliosi del nostro operato, abbiamo ottenuto il massimo senza conoscere i luoghi. Decisi ad esplorare chiudiamo tutto e ci spostiamo nella zona più antica e paludosa del lago, almeno così ci spiega un locale appena incontrato. Pensiamo che lì i pesci debbano avere più confidenza a vivere, in quanto le condizioni non hanno subito variazioni negli anni.L'aspetto è molto più naturale rispetto al resto del lago, il fondale non è molto ma e l'accesso è meno agevole, con rischi di visite di mucche incuriosite. Ma anche stavolta, nonostante qualche reticenza da parte mia, ci posizioniamo in pesca e ripasturiamo.Che dire lo scenario cambia, calma piatta nulla all'orizzonte. Allora cambiamo esca ed usiamo il bigattino, finora solo pane e mais avevano dato risultati.Ecco la spiegazione appena inserito il bigattino abboccano con irruenza due Triotti affamati. Subito capiamo tutto, cambiamo ami e iniziamo la cattura di triotti e piccole carpe ingorde.Si la zona vecchia del lago dà fiducia ai pesci dove depositano le uova e fanno nascere i loro piccoli.Anche questa volta abbiamo scoperto come la natura sia attenta ai suoi abitanti.
Eccovi la foto dell'ultima postazione:
Soddisfatti all'imbrunire ci separiamo da questa natura raggiante, con la promessa che presto torneremo con la asagacia di sempre e con le armi giuste a condurre nuove battaglie.
Alla prossima avventura.

D.T.
 
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